In questo progetto, la mia fotografia ha incontrato la scrittura di Christian Elia, giornalista e narratore sensibile, che ha scelto di dare voce all’isola di Poveglia attraverso un registro poetico ispirato all’Antologia di Spoon River.
Non si è trattato di accompagnare le immagini con parole, ma di costruire un dialogo tra linguaggi, dove ogni fotografia è diventata il possibile volto di una voce, e ogni voce ha risvegliato nuovi sguardi.
Le storie immaginarie create da Christian non descrivono l’isola: la abitano.
E insieme abbiamo cercato di restituire un luogo fatto di assenze, di silenzi e di memorie sospese, attraverso due modalità narrative che si intrecciano e si amplificano a vicenda.
Questa collaborazione è stata per me un esempio potente di come la parola possa espandere la fotografia, e di come l’invenzione narrativa possa essere una forma di verità più profonda.
👉 Il progetto è diventato anche un libro. È stato presentato a BookCity Milano, al Teatro Franco Parenti, nell’ambito della rassegna ufficiale.
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"Il respiro di Poveglia"